Il Disability Pride colora le strade di Terlizzi: «Affermiamo l’orgoglio di essere diversi!»
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articolo del 02/12/2019 di www.terlizzilive.it
Colore, allegria, voglia di stare assieme e – soprattutto – consapevolezza, passione, desiderio di incidere, di essere parte attiva della comunità, al di là degli stereotipi. Sono stati questi gli ingredienti di una mattinata che, a memoria recente, Terlizzi non viveva da tempo.
Centinaia di persone si sono riversate nelle strade del centro per partecipare al Disability Pride, una manifestazione organizzata dall’associazione WondeRadio, una web-radio terlizzese fatta assieme alle persone con disabilità, dal Collettivo Zebù per il Mat, da Progetto Icaro e dal Comune di Terlizzi con l’obiettivo di rivendicare l’orgoglio della diversità provando ad abbattere i pregiudizi, le discriminazioni e le molte barriere ancora presenti nel senso comune, oltre che nella sfera della partecipazione pubblica.
Scolaresche, associazioni, enti, organizzazioni, collettivi informali, cittadini di ogni estrazione hanno colorato con cartelloni, canti, slogan, messaggi e performance a tema il tragitto da Viale Roma alla centrale Piazza Cavour, accompagnati dall’auto celeste a capo della parata e dalle performance della Ludoscuola Bim Bum Bam. Presenti anche le telecamere di Rai Tre e di Sharing Tv.
Il corteo – il cui ritmo è stato scandito in maniera magistrale dai percussionisti della Bandita Officina del Ritmo – è stato un trionfo di partecipazione e ha segnato un grosso punto di partenza nella lunga marcia verso l’emancipazione piena delle persone con disabilità, che risente ancora di alcuni resistenti tabù, uno su tutti il mito della “categoria protetta”, che troppo spesso trasforma un diritto che dovrebbe essere acquisito in un luogo comune burocratico, creando inutili separazioni, ma pure la sensibile tendenza a un peloso professionismo da parte di alcuni enti istituzionali che si occupano della disabilità, tendente a creare un’autoghettizzazione che non fa bene agli utenti per primi. Il Pride è stato un modo di rivendicare l’orgoglio, non solo il diritto, di essere diversi, oltre le definizioni e gli schemi pregiudicanti.
In una Piazza Cavour raggiante, gremita dai tantissimi alunni dei circoli didattici terlizzesi, hanno preso la parola i portavoce delle delegazioni e degli organizzatori. Annalisa Albanese, Gianpaolo Altamura e Serena De Candia per WondeRadio, Mauro Preziosa e Michele Pappalardi per Icaro e Nico Vallarelli per il Mat hanno tirato le fila della giornata, parlando della necessità di superare i preconcetti puntando sulla “chimica”, cioè sul desiderio di stare insieme, realmente a contatto, guardandosi in faccia. “Bisogna evitare il conformismo della diversità”, hanno dichiarato gli organizzatori. “‘Pride’ ricorda la nostra parola “priscio”, che deriva dal latino “pretium”, quasi a indicare la necessità di darsi e dare un valore, stimare le persone e le situazioni che viviamo, oltre il concetto paternalistico di ‘categoria protetta’”.
A seguire sono intervenuti il garante della disabilità Pino Tulipani, che ha rimarcato in particolare il valore cristiano della convivialità, e, in rappresentanza del Comune di Terlizzi, il sindaco Ninni Gemmato e l’assessore alla Cultura e alle Pari Opportunità Lucrezia Chiapparino, che hanno ribadito la volontà della giunta di adottare ufficialmente la Manifestazione d’Interesse stilata da WondeRadio in merito al tema del superamento delle barriere psicologiche e relazionali verso le persone con disabilità. Hanno anche la parola nel corso della manifestazione anche i rappresentanti dell’Unione Italiana Ciechi, dell’Arci La Garra, del Polo Liceale, della Caritas, della Fidas, di Libera Presidio Antimafia, di Puliamo Terlizzi, delle scuole terlizzesi e degli altri istituti aderenti, tra cui il liceo artistico di Corato “Federico II”, che ha impreziosito l’iniziativa con laboratori e attività dedicate ai più piccoli.
La musica di The Vinyl Breakfast Club ha chiuso, infine, in bellezza una giornata che sarà ricordata a lungo dai partecipanti per l’atmosfera festosa ma non superficiale e la capacità di trattare un tema così delicato in maniera profonda, non patetica, non retorica.